
PROFESSIONE GENITORE
I BAMBINI FREQUENTANO LE PISCINE PER FARE UNA ESPERIENZA
DI GRUPPO CHE INSEGNI LORO A SOCIALIZZARE, AD AMARE L’ACQUA, A GIOCARE
E PER IMPARARE A NUOTARE.
Il bambino non è uno strumento per appagare l’amore
proprio e l’orgoglio del genitore e dell’insegnante. Egli,
oltre alle oggettive (e non poche) difficoltà di apprendimento,
deve far fronte alle aspettative, spesso eccessive, degli adulti che lo
gestiscono; questa responsabilità, in un individuo ancora fragile
ed in sviluppo, determina molte volte il fallimento. Infatti un’atmosfera
nella quale egli si senta non approvato, nella quale venga sistematicamente
valutato negativamente dalle persone significative, nella quale sperimenti
incapacità a livello di destrezza motoria, (come quando si pretende
l’inserimento in un gruppo di livello più avanzato), demolisce
in lui la fiducia in sé, fa nascere sentimenti di inferiorità,
causa insuccesso e conduce inevitabilmente al rifiuto della attività.
Pertanto per uno sviluppo positivo della fiducia in sé, requisito
fondamentale di ogni successo, è necessario:
• Stimolare precocemente l’autonomia
del fanciullo
• Incoraggiarlo
• Creare in lui buone aspettative delle proprie capacità
(ma non eccessive)
• Rafforzare l’autostima (fiducia in sé) con approvazioni
in caso di buona riuscita e comportamenti neutri in caso di insuccesso
(non sfogare su di lui la propria delusione)
• Aiutarlo quando è in difficoltà; anche con critiche
appropriate, ma soprattutto con sostegno emotivo (rincuorandolo e incoraggiandolo)
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• Motivarlo al miglioramento delle proprie prestazioni
• Fargli capire che essere differente (ad esempio meno bravo degli
altri) è cosa accettabile
• Riconoscergli il diritto di sbagliare e dargli l’impressione
di essere sempre e comunque rispettato ed accettato
Cercando allora di riassumere con qualche concetto semplice
e pratico:
a) Non sostituitevi all’istruttore nella valutazione
dei risultati, le componenti che li determinano sono moltissime e, solo
chi le conosce a fondo (l’istruttore) può valutarle tutte
opportunamente.
b) Non rimproverate vostro figlio se non ha eseguito bene le esercitazioni,
i bambini ce la mettono sempre tutta e proprio quando non riescono, hanno
maggior bisogno di comprensione ed aiuto.
c) Non valutate le prestazioni dei vostri ragazzi su quelle degli altri,
non imponete confronti; ognuno và valutato per sé stesso
e questi confronti imposti dall’esterno inducono ansia e stress
nei bambini.
d) Cercate di svilupparne l’autonomia, rendendoli consapevoli di
ciò che fanno e rispettandone le scelte senza costrizioni.
e) Sottolineate positivamente ogni miglioramento, anche quando non corrisponde
completamente alle vostre aspettative; la sicurezza nelle proprie capacità
si rinforza con lodi, aiuti ed incoraggiamenti, non con rimproveri (diversa
è invece una serena critica rivolta a ciò che è stato
sbagliato ed a ciò che può essere migliorato).
f) Non create nei bambini aspettative troppo grandi, il mancato raggiungimento
degli obiettivi che voi avete deciso per loro, crea delusione e di certo
non li concilia con lo sport.
IN DEFINITIVA
Impariamo ad apprezzare i bambini per ciò
che sono e non per ciò che noi vorremmo fossero. Essi non sono
nati per appagare le nostre ambizioni o per compensare le nostre frustrazioni,
ma per crescere e diventare degli uomini con il nostro aiuto e la nostra
comprensione.
Per la Società Nuoto Piombino Il Direttore Sportivo e Tecnico MASSIMO
GIULIANI
C.T. Squadre Nazionali di Nuoto di Fondo Federazione Italiana Nuoto
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