Il gruppo in una squadra di pallanuoto amatoriale.


Quello che voglio analizzare con queste poche righe è la strutturazione di una squadra di pallanuoto con a “capo” un allenatore che da diversi anni ormai lavora con la stessa disciplina e ha potuto osservare carattere, sogni, educazione, amici, famiglie e segreti di molti ragazzi che si sono avvicinati e per nostra fortuna, hanno anche continuato a praticare questo bellissimo sport.
La letteratura ci definisce il gruppo come “ un insieme dinamico di individui che si percepiscono vicendevolmente più o meno interdipendenti per qualche aspetto” , parafrasando questa definizione si potrebbero indicare i gruppi sportivi come l’insieme di atleti appartenenti ad una stessa associazione sportiva che si conoscono reciprocamente e che vogliono raggiungere un comune obiettivo attraverso lo sport.
Lo studio dei gruppi può essere affrontato da diversi angoli, visuali o da varie prospettive teoriche, la mia sarà quella di illustrarvi i principali ruoli che ogni elemento ricopre all’interno delle squadre che durante questi anni hanno frequentato la nostra piscina. Le figure che vi nominerò non le troverete scritte in libri di psicologia e neanche in manuali o cose simili, ma vi renderete conto che in realtà ogni allenatore ha avuto a che fare con ognuno di loro
.
Il più importante è sicuramente il leader, ogni gruppo ne dovrebbe avere uno, nel nostro caso lo chiamerei semplicemente “Il Gladiatore” , ovvero colui che spesso viene ascoltato dai compagni
( nel bene e nel male) , quello che in acqua è considerato imbattibile, spesso sposa tutto quello che dice l’allenatore ma a volte è anche quello che organizza piccoli ammutinamenti che puntualmente creano scompiglio all’interno del gruppo ma nonostante questo rimane un elemento fondamentale.

Il “Giullare”, quello che anche nei momenti di maggiore difficoltà della squadra o di collera dell’allenatore riesce sempre a sdrammatizzare con una battuta, ed è proprio in quell’attimo che noi ci arrabbiamo ancora di più, ma quante volte avremmo voluto ridere insieme al resto del gruppo e non lo abbiamo fatto . E’ quello che aiuta a far integrare i nuovi arrivati , spesso non è un gran lavoratore ma si può proprio avere tutto ?

L’ “anonimo”: spesso è quello che di carattere non lega molto con i compagni fuori dalla piscina, noi quando andiamo a prendere le presenze dobbiamo guardare in acqua due o tre volte prima di rendersi conto se è venuto all’allenamento, è una persona seria che svolge con assiduità qualsiasi cosa gli venga assegnato, rende facile la vita agli allenatori.

Il “nonno”: è l’incubo per le nuove leve ! A insaputa dell’allenatore infligge “pene” per futili motivi , anche corporali, ai ragazzi che per le prime volte si affacciano ad allenarsi con la prima squadra . Quando c’è lui il campo gara viene smontato e rimontato in pochi minuti sembra l’orco cattivo! Ma è anche quello che durante le gare , quando un avversario se la prende con un qualsiasi membro del gruppo, corre subito in aiuto facendo valere il suo carisma.Ognuno dimostra come può il proprio affetto.

Il “Tenerone” : è sempre stato iper-protetto dalla famiglia, non riesce mai a reagire a nessuno stimolo esterno, vorrebbe essere considerato ma non fa niente per mettersi in mostra, con l’allenatore ha un rapporto di amore/odio o meglio, è contentissimo se gli viene fatto un elogio, ma se rimproverato non esita ad andare a riferire tutto ai genitori e per l’allenatore è la fine ! Viene messa a fuoco tutta la società sportiva perché a loro sembra strano che il loro bambino abbia sbagliato. Meglio non averli troppi di questi elementi in squadra !

“Il Rivoluzionario” : non gli va mai bene niente! E’ in continua discussione con l’allenatore, compagni e dirigenti, tutto ( secondo lui ) potrebbe essere fatto meglio. L’allenamento era o troppo faticoso o troppo leggero, il passaggio era meglio del tirare e se tira un compagno era meglio se effettuava un passaggio, lo spazio acqua è troppo il venerdì e poco il martedì…insomma dovrebbe essere lui a prendere qualsiasi decisione, ma quando gli viene concesso d farlo allora non è giusto perché lui è lì solo per divertirsi e non per prendere decisioni.

“Il Fantasma” : risulta nella lista ma in realtà agli allenamenti spesso non c’è, ogni tanto ci degna della sua presenza per poi sparire di nuovo per lunghi periodi. Le sue apparizioni sono difficili da prevedere, ma i periodi di lunga assenza invece si sanno benissimo: vacanze di Natale, Pasqua, ma quelle più certe sono vicino a Giugno e Luglio , il mare è una forte tentazione !!

“l’Essere mitologico”: questa è una figura strana. Ogni tanto capita nella società dicendo che in gioventù praticava quello sport con ottimi risultati e chiede di entrare a far parte del gruppo. Più il tempo passa e più ci rendiamo conto che invece l’acqua la vedeva solo nella vasca da bagno. Chissà come mai ci teneva così tanto a dire a tutti che era un buon pallanuotista ? Forse fa tendenza e non lo sapevamo .

“Il distruttore” :sicuramente non per la sua forza fisica , ma per la sua maniera di compiere azioni. Non riusciamo a capire come mai ma tutto quello che tocca rompe ! Ogni suo tiro è un pericolo per chiunque gli stia accanto , siano persone o cose, non fa distinzione ! Per l’allenatore diventa difficile tutte le volte scusarlo davanti a dirigenti o a chi semplicemente è venuto solo a fare un bagno in piscina come pubblico.

Come vedete le figure con cui abbiamo a che fare sono molte e ognuna con caratteristiche diverse, il “coach” diventa semplicemente il capo di questo strambo circo che si viene a formare ogni anno, deve cercare di far coesistere tutti i membri senza perderne alcuno, perché questo significherebbe una sconfitta , ma vi posso giurare che trovare compromessi e far andare d’accordo tutti è veramente una grande impresa anche se abbiamo dei modesti obiettivi e non quello di vincere sempre .


Federico Ercolini