La Pallanuoto: Uno sport da conoscere [ Torna - Il Gioco - Il Campo - L'Impostazione e regole fondamental - I Ruoli ] |
Agli occhi dello straniero l’Italia è il tempio della pallanuoto come gli USA lo sono per il basket, con la differenza che il nostro “tempio” non è molto frequentato dal grande pubblico. Neanche il popolarissimo calcio è prerogativa unicamente italiana. Brasile, Argentina, Germania , Olanda, e si potrebbe proseguire , hanno nazionali famose e vincenti, tutte orgogliose del “ loro modo di fare” calcio. Perché allora in Italia la pallanuoto viene relegata a un ruolo secondario , snobbata da stampa e pubblico ? Difficile trovare una risposta. Da una parte investire nella pallanuoto per una qualsiasi società sportiva significa costruire una piscina, complessa e costosa. Anche affittare uno spazio in una qualsiasi piscina affollatissima e pubblica è comunque oneroso. Forse sollecitando gli enti locali e il CONI a supportare finanziariamente lo sviluppo e il potenziamento degli impianti ci troveremmo con strutture in grado di soddisfare la crescente domanda di attività natatorie. Una seconda possibile risposta è rintracciabile nella nostra cultura sportiva . Da bambini , per strada, o in un qualsiasi spazio verde , il calcio rappresenta il primo veicolo di socializzazione . Con le scuole arriva l’educazione fisica che amplia la gamma delle discipline , introducendo il basket, la pallavolo, e poc’ altro. Tutto mentre gli oratori reclutano novelli calciatori e le stagioni sono scandite dalle domeniche sportive . La pallanuoto non entra di prepotenza , ma discretamente cerca di avvicinare alle piscine nuovi giocatori , tra difficoltà e compromessi con altre discipline più seducenti. Quello che cercherò di fare in queste poche righe sarà di “tirare l’acqua al mio mulino” , come si dice in gergo, per comprendere in definitiva quello che succede in vasca durante una partita di pallanuoto, iniziando ( o continuando) ad entusiasmarsi per questo bellissimo sport.
IL GIOCO [torna su] Come si svolge una partita di pallanuoto ? Come si devono muovere i giocatori in una vasca ? Cosa permette il regolamento ? Sono queste alcune domande che il profano della pallanuoto può porre a chiunque pratichi questo sport , duro ma affascinante . Spesso si sente affermare “ deve essere faticosissimo “ e questo a causa dell’elemento acqua, inconsueto, in cui si svolge e dei ritmi incessanti che devono tenere i giocatori durante una partita. Considerazione forse semplicistica ma significativa, per l’immagine di questo sport al di fuori della cerchia relativamente ristretta di appassionati. La pallanuoto è faticosa , è vero, ma come la maggioranza degli sport : il punto fondamentale consiste nell’inquadrare la partita in un lavoro che parte da lontano , attraverso la pratica quotidiana degli allenamenti, la confidenza con l’acqua, le sedute tecniche. Rispetto a questi elementi dobbiamo valutare la faticosità della pallanuoto. D’altra parte è innegabile l’onerosità di questa disciplina sotto ogni punto di vista. Tutto il corpo , oltre la mente, viene impegnato duramente. Vediamo di scomporre la complessità di una partita nei diversi aspetti : IL CAMPO [torna su] la pallanuoto si svolge ormai quasi esclusivamente nelle piscine, quindi in specchi d’acqua artificiali, diversamente dal passato in cui si praticava in fiumi, laghi e in mare. La piscina offre l’indiscusso pregio dei campi abbastanza standardizzati , ovunque si pratichi la disciplina, per dimensioni, temperatura dell’acqua ( che deve essere compresa tra i 24 e i 26 gradi centigradi ) e caratteristiche della stessa, mentre gli elementi di disturbo ( corrente, acqua agitata , salata o fredda ) sono stati eliminati. Il gioco si svolge entro lo spazio delimitato dalle corsie galleggianti laterali ed il fondo della vasca. Questo è il nostro campo di gioco , mentre il piano vasca è costituito dagli spazi adiacenti ( acqua al di fuori delle corsie di bordocampo e bordovasca) , mentre il campo di gara è l’impianto nel suo complesso ( spogliatoi, bagni, gradinate , ecc...) . Parleremo sempre quindi di campo di gioco le cui dimensioni possono variare in lunghezza dai 25 metri ai 33 metri , in larghezza dai 13 metri ai 30 metri , con profondità non inferiore a 1.70 m . Per gli incontri femminili le dimensioni massime sono fissate in 25m per lunghezza e 17 per larghezza. Il campo è diviso in due parti eguali dalla linea di centrocampo, indicata da due segnali, in genere dei coni o barre (di colore bianco ) , posti al centro dei due bordi laterali opposti alla vasca. A 7m dalla porta troviamo la linea da dove può essere battuto direttamente in porta un tiro dopo aver subito un fallo semplice senza passare ad un compagno (indicata ai bordi della vasca con due segnali verdi). A 4m troviamo la linea che delimita il tiro di rigore( indicata con due segnali gialli ) , mentre a 2m sempre dalle porte c’è la linea di fuorigioco (indicata con due segnali rossi ). La linea di porta è indicata da due segnali bianchi sempre posti a bordovasca e consiste in due corsie colleganti la base dei montanti con i bordi della vasca. Oltre ciascuna linea di porta c’è la linea di fondo , consistente in una corsia e delimitante le aree di espulsione, dislocate nella parte opposta rispetto a quella da cui è situata la giuria.
L’impostazione e alcune regole fondamentali [torna su] La pallanuoto, in quanto gioco di squadra, implica il confronto tra due formazioni rivali che nell’acqua dovranno essere facilmente distinguibili tanto dagli stessi giocatori quanto dall’arbitro e da chi assiste alla partita. I giocatori devono quindi indossare calotte bianche ( la squadra che gioca in casa) , o blu ( squadra ospite) ; solo quelle dei portieri sono rosse. Si gioca con sette giocatori per squadra ( di cui uno con il ruolo del portiere ) ; altri sei rimangono in panchina per avvicendarsi nel corso della partita. Essendo quindi ogni squadra composta da 13 elementi , la numerazione dei giocatori , distintamente leggibile sulle calotte , va dal n° 1 al n°13. Le sostituzioni, illimitate , sono possibili oltre che dopo le marcature e nella ripresa del gioco dopo ogni intervallo, anche durante il Time out ( ogni squadra ne ha a disposizione 2 per la durata di un minuto e devono essere chiamati dall’allenatore mentre la propria squadra è in possesso di palla) , durante un tiro di rigore e da quest’anno anche durante un’azione di gioco purché il giocatore che deve uscire debba riemergere completamente con la testa dal pozzino dell’espulsione prima che il sostituto possa prendere il suo posto ; chi è stato espulso definitivamente viene sostituito dopo lo scadere dei 20” di penalizzazione . L’espulsione definitiva pesa sulla “ lunghezza “ della panchina e non sul numero dei giocatori in acqua. L’espulsione definitiva è determinata da tre espulsioni temporanee . Queste ultime assegnate dopo un fallo “grave” o un fallo commesso su un giocatore privo di palla in area , consistono nella sospensione dal gioco per 20” o sino a quando gli avversari non segnino o perdono palla , da scontare nel “pozzino d’espulsione “. Un giocatore per squadra svolge il ruolo di capitano, è cioè responsabile della condotta dei propri compagni e ha diritto di rivolgersi all’arbitro. Alcune regole di base stabiliscono che : · il pallone possa essere toccato con qualsiasi parte del corpo, tranne che con il pugno chiuso e con due mani contemporaneamente ( solo il portiere può con entrambe) ; · il divieto di affondare la palla sotto il livello dell’acqua ; · il divieto assoluto di uscire dall’acqua durante la partita ( fatta eccezione per infortunio) ; · il divieto di attaccarsi ai bordi della vasca , corsie, porte o appoggiarsi a eventuali altre sporgenze per riposare ; · il divieto di attaccarsi a un avversario per rallentarlo o per superarlo mentre nuota (pena l’espulsione temporanea). I giocatori prima di iniziare la partita devono disfarsi di anelli , catenine, orologi o quanto possa recare danno all’avversario . Devono inoltre avere le unghie delle mani e dei piedi corte e indossare il doppio costume (slip e copricostume regolare della propria società). La partita è divisa in quattro tempi di 7 minuti effettivi di gioco ( ogni interruzione , dal fallo allo segnatura , implica l’interruzione del conteggio del tempo) intervallati da 2 minuti di riposo l’uno dall’altro. All’inizio di ogni periodo di gioco le due squadre dovranno disporsi lungo la rispettiva linea di porta con i giocatori distanziati da almeno un metro l’uno dall’altro in attesa del fischio d’inizio dell’arbitro, segnale che il giudice di gara darà nel momento in cui i giocatori delle squadre saranno perfettamente allineati .Dal segnale ha inizio la partita : i giocatori scattano verso il pallone depositato dall’arbitro presso il bordovasca o liberato dal cestello affondante a centrovasca negli impianti che ne sono dotati . Ogni squadra sarà disposta in modo che ogni componente possa facilmente raggiungere la posizione assegnatali dall’allenatore . In particolare il giocatore con il ruolo di scattista deve raggiungere prima del suo omologo avversario il pallone per conquistarlo, afferrarlo e lanciarlo ai compagni. La squadra che conquista il pallone ha quindi la possibilità di impostare la prima azione di attacco con il vincolo temporale dei 35” effettivi per il possesso del pallone. I RUOLI [torna su] All’inizio di ogni partita , come durante gli allenamenti, è compito dell’allenatore indicare le posizioni che i giocatori devono tenere in campo. Dato che sia in attacco che in difesa la disposizione degli uomini avviene con tre giocatori sulla linea dei 2 metri e tre approssimativamente sulla linea dei 4 metri, indicheremo le singole posizioni nel seguente modo : · centro-boa : disposto con le spalle alla porta avversaria al centro della linea dei 2 metri ; · esterno destro ed esterno sinistro : sono i giocatori che si dispongono lateralmente sulla linea dei 2 metri ; · centrale : è di fronte al centro-boa a circa 5 metri dalla porta ; in genere è il regista della squadra o il marcatore del centro-boa avversario ; · centro destra e centro sinistro
: si dispongono sulla linea dei 4 metri ai due lati del centrale e in
genere hanno l’incarico di provare l’entrate o di dirigere
l’azione. |